MEDICI A CUPRAMONTANA-MASSACCIO

TRA IL 1550 E IL 1650

di Riccardo Ceccarelli

 

Gli statuti di Jesi, redatti nel 1450, avevano previsto per gli abitanti di Jesi e del suo Contado, un solo medico eletto dal Consiglio Generale della Città e Contado e riconfermato ogni anno: doveva visitare gli infermi di Jesi e dei sedici castelli che formavano il suo contado.[1]  Il compito era praticamente impossibile, così i castelli nel corso del Quattrocento e del Cinquecento di dotarono di un chirurgo o “cerusico” e di un medico.

Per Cupramontana, Massaccio fino al 1861, la prima notizia di un medico e chirurgo è del 1471: si tratta di Maestro Sante di Giovanni da Fabriano proprietario di un decina di possedimenti agricoli in diverse contrade di Massaccio e di un podere in contrada Castellaro di Poggio San Marcello[2]  dove con tutta probabilità aveva esercitato prima di raggiungere Massaccio.

Sono ricordati poi Maestro Gaspare di Francesco da Serra San Quirico, cerusico nel 1509 e nel 1522, e nel 1511 Piergentile Cerioni da Massaccio, “barbiero” cioè cerusico, il quale fu poi anche notaio con nomina ricevuta il 16 febbraio 1513.

Erano costoro, come scrive lo storico di Cupramontana Francesco Menicucci (1748-1818), “medici e chirurghi venturieri”, cioè non stabili, né stipendiati né nominati dalla pubblica amministrazione. Ad aver un professionista nominato e stipendiato ci si sia arrivò a Cupramontana nel 1552 con l’elezione avvenuta il 7 ottobre di Maestro Giovanni Capponi di Massaccio a “medico fisico e chirurgo”, con lo stipendio annuo di 80 fiorini.[3] Il Capponi ebbe la riconferma anche negli anni successivi. Il 14 febbraio 1559 viene riconfermato  per un altro anno con lo stipendio di 60 fiorini, 20 fiorini di meno del 1552, otteneva però quattro coppe di grano che gli erano state date anche l’anno precedente. Con la riconferma  gli venne ridotto il lavoro, ebbe solo l’obbligo di fare il medico perché il 20 gennaio 1559 il Consiglio di Massaccio aveva eletto come chirurgo Ettore di Maestro Gabriele da San Costanzo con il salario di 40 fiorini “et Apothecam  comodam”[4] cioè la bottega per tosar barbe”, come chiosa il Menicucci[5].

Il Capponi accettando l’impegno  il 7 ottobre 1552 di “medico fisico e chirurgo” si era impegnato ad esercitare “l’arte della medicina nel castello e nel suo territorio” e di farlo fedelmente (“fideliter”) e senza inganno (sine fraude”)[6].

Con la nomina del chirurgo o cerusico nel 1559 nella persona di Ettore di Maestro Gabriele da San Costanzo, le due figure professionali si dividono in specifici professionisti. Abbiamo così la serie dei “medici condotti” e dei “chirurgi condotti”.

In questa ricerca ci limitiamo a dare notizia  solo dei medici condotti fino alla metà del Seicento.

 

Giovanni Capponi esercitò fino al 1561; per due anni, nel 1562 e 1563, fu medico condotto il Dott. Amico Malavolta da Montelupone. Nel 1564 invece ritornò per un anno Giovanni Capponi che già c’era stato in precedenza per quasi dieci anni.

Per i primi sei mesi del 1565 esercitò Gregorio de Gregori da Sassoferrato. Al concorso per la condotta avevano partecipato Giovanni Capponi da Massaccio e Giovanni Tosti da Roccacontrada (Arcevia).  Il primo giugno 1565 viene eletto Domenico Botti da Caporotondo che ottiene la riconferma per diversi anni almeno fino al 1575, quando il 7 agosto venne chiamato Pergiovanni Vitali da Montalboddo (Ostra).

Quattro anni dopo, l’8 marzo 1579 arrivò Camillo Tosi da Serra San Quirico. Dal febbraio 1582 al 1589 ritornarono in Massaccio due medici che già vi erano stati, Domenico Botti da Camporotondo dal 1582 al 1586 e dal 1586 al 1589 Gregorio de Gregori, che fu provvisoriamente sostituito dall’ottobre 1589 al marzo del 1590 dal figlio Giovanni che venne riconfermato come provvisorio anche per il 1591 con lo stesso salario del padre.

Alla condotta, ufficialmente vacante, intanto si era provveduto, come previsto, con apposito concorso cui vi parteciparono Orazio Santi da Fabriano, Giacomo Dioviaiuti da Osimo, Camillo Tosi da Serra San Quirico, Lorenzo Honorati da Serra de’ Conti, Piergiovanni Vitali da Montalboddo (Ostra) e Gualtiero Gualtieri:  il concorso fu vinto da Giacono Dioviauti da Osimo che, eletto, non accettò.

Il 22 settembre 1591 prende possesso della condotta medica vacante Vittorio Merolli da Sassoferrato che rimane in Massaccio fino al novembre 1593 quando venne eletto Luzio Vittori da Gualdo. Il Merolli, chiosa ancora il Menicucci nelle sue note, fu medico di papa Paolo V, Card. Camillo Borghese vescovo di Jesi dal 1598 al 1603

Luzio Vittori, per un solo anno, il 1594,  riceve 200 fiorini e l’utilizzo di una casa: il 1 dicembre 1594 viene eletto Giovanni Battista Colli di Apiro col salario previsto di 100 scudi annui equivalenti a 200 fiorini. Il Colli non riuscì a concludere il suo servizio per tutto il 1595, il 19 aprile viene sostituito nella condotta medica come titolare da Fortunio Solini da Spoleto con lo stesso salario dei precedenti. Il Solini rimane fino al mese di ottobre 1596, quando il giorno 9 il Consiglio Generale della Comunità nomina Alessandro Castellucci di Urbino.  Per diversi mesi, dal settembre  1597 al luglio 1599, al posto del Castellucci ebbe la condotta medica Lorenzo Mariani da Serra San Quirico che era già chirurgo di Massaccio dal 10 dicembre 1594 e lo sarà fino al 1622 anch’esso riconfermato anno or anno. Dal 28 luglio, come medico, cominciò ad esercitare Sigismondo Agostini da Cartoceto. Anche all’Agostini viene assegnato lo stesso salario dei predecessori con l’utilizzo della casa: quest’ultima ovviamente era destinata ad ogni medico che veniva a ricoprire la condotta di Massaccio. Riconfermato l’11 maggio 1600 ancora  per un anno Sigismondo Agostani vi rimane fino all’ottobre 1601 quando viene eletto Giuseppe Leoni da Appignano che rinuncia due anni dopo, l’8 giugno 1603.

Giuseppe Leoni era nato nel 1560, aveva studiato all’Università di Padova avendo come docenti Girolamo Capivaccio di Padova, Bernardino Paterno da Salò e Girolamo Mercuriale di Forlì (1530-1606) e laureandosi   nel 1584. Oltre alla condotta di Cupramontana ebbe analoghi incarichi in altri castelli e città del territorio marchigiano. “Fu medico di gran fama”, scrive il Menicucci.[7]

Alla condotta lasciata dal Leoni concorrono due medici, Giovanni Battista Olderico da Visso e Onofrio Adriani da Sassoferrato, la scelta da parte del Consiglio Generale cade l’8 giugno 1603 sull’Adriani che anno dopo anno viene riconfermato fino al 1609 quando il 23 agosto rinuncia alla condotta nonostante fosse stato riconfermato  per un anno ancora, il 1 luglio.

Il 4 settembre 1609 viene eletto Giovanni Benedetto Grassi da Monte San Vito con lo stipendio di 115 scudi annui ed ovviamente la casa; riconfermato negli anni immediatamente successivi, il 3 febbraio 1613 viene “riprovato”.

Nel giugno dello stesso anno concorrono alla condotta medica  Ercole Onesti da Monte Novo (Ostra Vetere), Sante Giuli da Jesi, Angelo Baldi medico di Staffolo ed il medico di Camerano: la scelta cade sul Dott. Ercole Onesti che eletto il 9 giugno rinuncia alla condotta più di dieci anni dopo, il 3 marzo 1624. In questi dieci anni viene riconfermato annualmente tranne che nel 1617 e nel 1618 quando subì una “riprovazione” da parte della pubblica amministrazione continuando però ad esercitare ugualmente. Nel 1623 fu nominato alla condotta medica di Monte Novo, suo paese di origine, ma per due o tre anni ancora continuò ad esercitare in Massaccio nonostante la rinuncia del 1624.

Nel 1626 alla condotta medica vengono proposti Domenico Ferranti da Massaccio, Anchise Negri da Montalboddo (Ostra), Giovanni Antonio Dani da Massaccio, Ercole Onesti da Monte Novo, riproposto nonostante la rinuncia: nella seduta  del Consiglio Generale della Comunità  del 27 dicembre 1626 è eletto Domenico Ferranti che verrà riconfermato ogni anno fino al 1632, due mesi prima della conclusione dell’anno solare, il 7 novembre rinuncia alla condotta. Ritornerà alla condotta di Massaccio nel 1644 rimanendovi fino alla sua morte avvenuta nel 1649.

Domenico Ferranti, nato nel 1584, era figlio di Isidoro Ferranti e di Ortensia Virgili da Castelplanio, laureato in Fisica e Medicina, prima di aver la condotta medica di Massaccio dal 1626 al 1632 l’ebbe in diverse città e paesi delle Marche e dell’Umbria, di nuovo fu in Massaccio, come di è detto, dal 1644 all’agosto 1649 con “assai plauso” dei suoi concittadini. Fu autore di numerosi Trattati e Consulti Medici rimasti manoscritti e conservati per lungo tempo in famiglia.[8]

Dopo la rinuncia del Ferranti nel  1632 concorrono alla condotta Giovanni Antonio Dani, Francesco Maria Leoni e Floriano Illuminati da Montenovo: il Consiglio della Comunità il 14 novembre sceglie ed elegge Francesco Maria Leoni figlio del dottor Giuseppe Leoni che era stato medico condotto in Massaccio dal 1601 al 1603. Francesco Maria Leoni viene riconfermato ogni uno o due anni fino alla sua morte avvenuta ai primi di gennaio  del 1644. Le riconferme avvengono sempre a pieni voti o per acclamazione “essendosi portato bene e servito fedelmente con satisfattione di tutto il Popolo” (18 ottobre 1633)[9]. L’anno successivo la riconferma è per due anni “stante le buone qualità a ben servire” e viene fatta “non potendo la Comunità dare altra recognitione [riconoscimento] rispetto ai suoi meriti”[10]

Francesco Maria Leoni era nato nel 1584 aveva fatto i suoi studi nell’Università di Fermo conseguendo la laurea in Fisica e Medicina nel 1614 e prima di essere nominato nella condotta di Massaccio aveva “assai lodevolmente esercitato la sua professione in parecchie Terre e Città”. Aveva solo sessant’anni quando morì nel 1644. Almeno fino alla fine del Settecento furono conservati nell’archivio di famiglia in Massaccio “molti manoscritti in foglio contenenti varj suoi trattati di materie mediche”.[11]

Alla morte del dottor Ferranti nel 1649 il Consiglio della Comunità elegge il dottor Giovanni Antonio Dani che viene riconfermato per acclamazione anche l’anno successivo il 31 maggio ma qualche mese dopo, il 1 ottobre, rinuncia all’incarico. Vi ritornerà dal 1655 al 1657.

Giovanni Antonio Dani nato in Massaccio il 16 settembre 1596 morì nel 1671. Conseguì la laurea in Filosofia e medicina presso l’università di Macerata nel 1621, fu comunque esperto anche in matematica, in diritto e in geometria  e proprio come “geometra” compilò le “Tavole agrarie” del territorio di Massaccio completandole nel 1657. Fu anche tra i riformatori, insieme ad altri, dell’Accademia dei Germoglianti di Massaccio nel gennaio 1650. Come medico non esercitò solo nel suo paese natale ma anche in altri castelli e città.[12] Un “bell’ingegno” come lo descrive il Menicucci, senz’altro un uomo di grande cultura che praticò con serietà e competenza diverse discipline in tutte applicando la sua vivida intelligenza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I

 

Insediamento e obblighi del primo medico condotto di Massaccio, MaestroGiovanni Capponi di Massaccio, 7 ottobre 1552:

 

Die 7 mensis octobris 1552

 

Benedictus Benigni, Prosparus Francisci et Dominicus Nicolai, d[omi]ni quatuor duorum         mensium septembris et octobris praesentis anni o[mn]es de regimine d[i]c[t]i castri massatij ex commissione eis concessa per concilium generale p[roximun] p[raeteritum] prout patet manu mei notarij et capitanei infrascripti no[m]i[n]e et vice d[i]c[t]ae co[mmunitat]is omni meliori modo etc. eligerunt nominaverut et deputaverunt et conduxerunt magnificum d[omi]num magistrum Johannem capponem de eodem castro madicum, phigicum et chirurgum praesentem et acceptantem ad exercendam in d[i]c[t]o c[astr]o et eius territorio medicine artem pro anno Ch[ri]sti no[m]i[n]e i[n] quo anno calendis octobris proximi praeteriti anni supradicti et feliciter finiendo. Et pro eius mercede er salario d[i]cti d[omi]ni quatuor no[m]i[n]e et vice ut s[upr]a promisserunt eidem magistri johanni presenti et acceptanti dare solvere et numerare  florenos optuaginta monete ad rationem quadraginta florenos  pro s[in]g[u]lo s[oli]do solvendo de semestre ad semestrem de mense et anno ut s[upr]a incipiendo et finiendo. Promittens dictus d[omi]n[u]s Johan[n]es dictam artem fideliter et sine fraude exercens. Promittentes d[ict]ae partes o[mn]ia et s[in]g[u]la s[upr]ascripta attendere et observare et non contrafacere. Renuntiantes et obligantes et jurantes  et rogantes.

Actum factumque in palatio co[mmunitat]is d[ic]ti c[astr]i iuxta sua latera praesentibus ser Ieronimo Florio et Iohanne Thomae baiulo testibus

Et ego Horatius ser johanne de m[on]te Carotto not[ariu]s publicus et ad p[rae]sens cap[itaneu]s eiusdem castri massatij rogavi.

 

(ASCC, Istrumenti e Trasatti, III, c, 13r).

 

 

II

 

Condutio magistri hectoris barbitonsoris  [29 gennaio 1559]

 

In dei nomine Amen. Anno domini 1559 die nonavigesima mensis januarij dicti anni.

Johannes Benedictus ser Thomae, Pierdominicus Johannis Jacobi, Annibal Ubaldi & Rochus Francisci, Domini quatuor de regimine castri Massatij comitatu civitatis Esij per se ipso et in dicto castro successores ac nomine et vice communitatis dicti castri cum particulare consensu et voluntate Antoni baroni et Francisci Nigij homines electi et deputati ex authoritate eis concessa per consiliun generalem dicti castri prout constat manu mei notari infrascripti conduxerunt magistrum hectorem magisti Gabriellis de sancto costantio chirurgum praesentem simpliciter  et acceptantem ad exercendam artem chirurgie  in dicto castro et eius territorio pro uno anno proximo futuro incipiendo die ut supra ut sequitur finiendo. Et dura mente dicto tempore dominus magister hector  chirurgus per se promisit dictam artem chirurgie bene ac diligenter  exercere et observare omnia infrascripta capitula. Et dicti  domini quatuor nomine quo supra promisserunt et convenerunt pro eius salario et mercede dare, solvere et numerare dicto magistro hectore florenos quadraginta monete ad quatrariam per quatraria et Aphotecam comodam.

Et dictus magister hector promisit er convenit attendere ed observare omnia infrascripta capitula, videlicet:

In  primis che dicto Mastro Ethore non se possa absentare dal castello del Massaccio senza expressa licentia del capitano o delli Quattro, cio è havendose a pernottare  ma […] ; che possa gire medicare dove parrà a lui di comodo ; che non lasse  le cure del castello per quelli de fora.

Item che sia tenuto e obligato a cavare sangue in omni modi che fosse necessario e medicare ad uso de bon chirurgico a tutti homini et abitanti del dicto castello

Item che il dicto Mastro Ethore non sia obligato né tenuto lavare testa né tagliare senza la sua competente mercede.

Pro generalibus omnibus et singulis ita servandis obligaverunt et juraverunt rogantes me notarium.

Actum  factumque in  Palatio communitatis dicti castri juxta sua notaria  […] praesentibus

Dominis et Paulo Petrantoni testibus.

Et ego Joannes Petrus Petri notarius et capitaneus dicti castri subscripsi.

 

(ASCC, Istrumenti e Trasatti, IV, cc. 169v-170r)

 

III

 

Elezione del Dott. Amico Malavolta

[26 aprile 1562]

 

Quatuor et Massari Castri Massatij Comitatus Civitatis Exij

Clarissimo artium ac medicine Doctori magistro domino Amico Malavolta de Montelupono amico nostro carissimo salutem. Tractantibus nobis pro universali populi nostri salute medicum conducete qui in phisicis animum intendat ac cuncta  summo studio circa hominum et personarum egrotantium necessitates agat in te animun nostrum firmavimus: de sufficentia tua doctrina ac longa rerum experientia optime informati quibus  profecto  confidentes:  nostrum medicum eligere minime dubitavimus: quare te dominum Amicum praefatum nostrum nostraeque  communitatis castri ad districti eius pro anno proximo futuro Christi nomine ad kalendas Maij proximi futuri instantis anni 1562 inchoando et ut  sequitur feliciter terminando cum salario florenorum centum et viginta monetarum Marchie ac domo pro tua tuaeque familiae habitatione  tibi de duobus mensibus in duos menses de proprijs pecunijs nostrae Communitatis persolvendorum pro rata praesentium  tenorem eligimus conducimus nominamus et deputamus cum capitulis conditionibus qualitatibus honoribus et oneribus in notula capitulorum  senatim  descriptis et in praesenti electione  alligatis ad te transmissis nostro quo utimur sigillo signatis. Rogamus itaque exellentiam tuam ut hanc nostram electionem Nasi Frante acceptare velit de qua quidem acceptatione se quod non putamus  renuntia per  praesentem nostrum nuntium suis litteris nos reddere ceertiores aliam praesentem electionem nullius robotis et valoris volumus esse. In quorum fidem. Hanc praesentem fieri fecimus et nostro maiori sigillo imprimi et roborari mandavimus. Massatij in nostro Communitatis Palatio die XXVI aprilis 1562.

Bartolomeus Laurentij de Torellis de Massatio notarius publicus        subscripsi

 

Notula Capitulorum

Quatuor et Massari Castri Massatij Comitatus Exij

In dei nomine Amen

Infrascripta sunt capitula pacta et convenctiones que et quas Tu magnifice domine Amice observare teneris si nostram acceperis electionem et in primis teneris et deberis  ad nostrum castrum tempore in electione praefixo omnibus iuribus suprascriptis et expensis conferre ibique die noctuque permanere nec inde discendere absque expressa licentia dominorun quatuor pro tempore existentium sub poena bononiorun. viginti pro qualiterquevice de salario tuo retinendorum si contrafeceris.

Item tenearis ed debeas infirmorum visitare de more medicorum ed quandocunque fueris requisitum ac quocumque tempore opus fuerit.

Item quod tenearis et debeas non solum phisici sed etam chirurgi officio fungi pro salario in electione descripto et non possis ab aliqua persona nusquam aliquid petere pro mercede quorum laborum sed contentus esse debeas dedicto salario.

Item quod de tempore quo nostrae communitati non servaveris ob aliquam occurrentem causam et impedimentum non possis pro rata salarium amissi temporis petere.

Item quod singulis diebus festi tenearis ed debeas te ad palatium communitatis conferre et capitanem nostrum ac quatuor ad ecclesia comitari in missis alliisque officijs divinis audiendis.

Item quod solvere debeas quamprimum hanc nostram electionem acceptaveris ser Bartolomeo Laurenzio notario nostro ad hoc deputato pro mercede quorum laborum factotum pro regestratione electionis et capitulorum florenum unum monetarum Marchie quod de tuo salario retinebitur.

In quorum fidem. Massatij die XXVI aprilis 1562.

 

Die 28 aprilis 1562

Praefatus dominus Amicus  phisicum per literas ad nos nostro nunzio datas acceptavit praefatam nostram electionem cum Capitulis supra descriptis et se paratum obtulit ad praefatum officum phsici ac chirurgi exercendum.

 

(ASCC, Istrumenti e Trasatti, IV, cc. 273v e 224r).



[1] Statuta sive sanctiones et ordinamenta Aesinae civitatis, Luca Bini, Macerata 1561: Liber primus rub. XXXII, De electione medicorum, c.14r.

[2] Archivio Storico Comunale Cupramontana (ASCC), Catasto I (1471), c. 41r.

[3] MENICUCCI FRANCESCO, Varie notizie istoriche di Cupra Montana o sia Massaccio, vol. I c 90r. Da questo manoscritto abbiamo tratto anche le notizie sui medici di Cupramontana ( cc. 90-97) che lo storico aveva desunto dall’archivio comunale (Consigli  e Istrumenti e Trasatti). Un controllo con gli originali ha confermato l’esattezza delle citazioni.

[4] Vedi in appendice, II, “Conductio magistri hectoris barbitonsoris [29 gennaio 1559].

[5] Ibidem.

[6] Vedi in appendice, I,  la trascrizione della nomina e della “convenzione” tra la Comunità di Massaccio ed il Capponi (Istrumenti e Trasatti, III, c. 13 r.)

[7] MENICUCCI FRANCESCO, Dizionario istorico de’ Cuprensi Montani, in GIUSEPPE COLUCCI, Delle Antichità Picene, vol. IX, Fermo 1790, p. CXXXI.

[8] Ivi, pp. LXXVII-LXXVIII.

[9] ASCC, Consigli, c. 208r.

[10] Ivi, c. 220v, 6 luglio 1634.

[11] MENICUCCI FRANCESCO, Dizionario istorico, cit. pp. XCII-XCIII.

[12] Ivi, pp. VI-VII e CIX-CX.